La sede

Il Museo civico ha sede nell'antico convento di San Francesco, nel cuore del centro storico cittadino. Si tratta di un fabbricato secentesco quadrilatero di forma regolare, disposto su due piani, racchiudente un chiostro armonioso, le cui lunette affrescate raccontano episodi della storia dell'Ordine Francescano.
La storia

Beneficiato dei primi lasciti nel 1904, ed inaugurato nel 1913, con il tempo si è trasformato da museo di ambito locale a museo di interesse regionale, per le importanti donazioni d'arte di cui ha beneficiato, prima tra tutte la raccolta dei gessi dello scultore torinese Davide Calandra. Dopo anni di lavori di ristrutturazione, gradualmente ridiventa visibile in tutte le sue parti: la Gipsoteca, completamente riallestita, è stata riaperta al pubblico nel 2002. Dopo il rinnovamento del 2005-2007 anche il primo piano è interamente visitabile. Ne esce degnamente documentata sia l'attività di salvaguardia del patrimonio artistico locale svolta in quasi cent'anni dal Museo (che ha dato ricovero a dipinti, sculture, oggetti d'uso provenienti da chiese sconsacrate e fabbricati civili trasformati) sia il ruolo assunto come punto di riferimento per collezionisti e casati importanti che vi hanno destinato parte delle raccolte di famiglia "a futura memoria".
L’antico convento di San Francesco, costruito attorno al 1660, ospita al suo interno dal 1970 il Museo Civico Antonino Olmo e dal 1973 la Gipsoteca intitolata a Davide Calandra.
Nel 1662 si avviò la costruzione dell’attuale chiostro, edificando per primi i lati sud, est ed ovest.
Lunga fu la gestazione della chiesa, dotata di sei cappelle laterali e di un’unica navata: nel 1670 se ne gettarono le fondamenta, tra il 1720 ed il 1740 fu realizzata la grande facciata in mattoni a vista e nel 1743 l’edificio fu finalmente consacrato.
Dopo la seconda soppressione degli Ordini religiosi (1855), i Francescani abbandonarono definitivamente la sede conventuale nel 1867. Il complesso fu adibito ad usi militari, scolastici, abitativi fino al 1968.
Caratteristico dell’impianto architettonico è il chiostro quadriportico improntato ad una grande semplicità di linee, materiali e decorazioni. Nell’androne d’accesso e nel porticato è presente una pregiata serie di 32 lunette del XVIII secolo, affrescate con scene del martirologio francescano.
Il Museo civico ospita reperti e capolavori artistici di rilevanza regionale. Al piano terreno, tra i ritrovamenti archeologici, la lastra tombale longobarda detta del ?Venerabile Gudiris? (fine sec. VII); l’insolita raccolta di arredi (ceramiche, vetri, scatole, attrezzature) appartenuti alla Farmacia dell’Ospedale SS. Annunziata (sec. XVII-XIX); l’antico Refettorio sede di frequenti mostre temporanee.
Al primo piano raccolte d’arte dalla fine del XV secolo all’arte contemporanea; importanti donazioni private, quali la donazione Pensa di Marsaglia (Trittico fiammingo con le Storie di Giobbe, pale di L. Brea, D. Ferrari, etc.); opere della rinomata scuola pittorica saviglianese, i cui artisti operarono in tutto il Piemonte tra Cinque e Seicento (Giovanni Antonio Molineri, Sebastiano Carello, Jean Claret); i souvenirs di epoca romantica delle violiniste saviglianesi sorelle Milanollo; la raccolta di dipinti tra Otto e Novecento del collezionista Attilio Bonino.
Il Museo illustra attraverso fondi iconografici e documentali momenti importanti della storia cittadina e delle nobili famiglie locali (Derossi di Santa Rosa, Cravetta, Taffini etc.).
Di recente riallestimento (2005-2009), si avvale di curiosi strumenti comunicativi, quali i "Ritratti Parlanti", che affianca alle tradizionali visite guidate.
Di rilevanza nazionale è la Gipsoteca dedicata a Davide Calandra con oltre 100 calchi, bozzetti, modelli in gesso e terracotta dello scultore torinese (1856-1915). Essa occupa interamente il grande catino dell’ex chiesa (500 mq di superficie espositiva). Di grande effetto alcune opere gigantesche, quali la Quadriga del Monumento a Zanardelli a Brescia, l’Italia Piangente del Monumento a Re Umberto a Roma, il calco del Fregio per l’Aula del Parlamento Italiano a Montecitorio.