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Regione Piemonte

Museo Civico “Antonino Olmo” e Gipsoteca “Davide Calandra”

Museo Civico "Antonino Olmo" e Gipsoteca "Davide Calandra"

 

Il complesso costituito dal convento e dalla chiesa di San Francesco, edificato a partire dal 1661 dai Frati Minori Osservanti della Regola di S. Francesco, è sede dal 1970 del Museo Civico di Savigliano intitolato ad Antonino Olmo.
Nel 1662 si avviò la costruzione dell’attuale chiostro, edificando per primi i lati sud, est ed ovest.
Lunga fu la gestazione della chiesa, dotata di sei cappelle laterali e di un’unica navata: nel 1670 se ne gettarono le fondamenta, tra il 1720 ed il 1740 fu realizzata la grande facciata in mattoni a vista e nel 1743 l’edificio fu finalmente consacrato.
Dopo la seconda soppressione degli Ordini religiosi (1855), i Francescani abbandonarono definitivamente la sede conventuale nel 1867. Il complesso fu adibito ad usi militari, scolastici, abitativi fino al 1968.

Caratteristico dell’impianto architettonico è il chiostro quadriportico improntato ad una grande semplicità di linee, materiali e decorazioni. Nell’androne d’accesso e nel porticato è presente una pregiata serie di 32 lunette del XVIII secolo, affrescate con scene del martirologio francescano.

Il Museo civico ospita reperti e capolavori artistici di rilevanza regionale. Al piano terreno, tra i ritrovamenti archeologici, la lastra tombale longobarda detta del ?Venerabile Gudiris? (fine sec. VII); l’insolita raccolta di arredi (ceramiche, vetri, scatole, attrezzature) appartenuti alla Farmacia dell’Ospedale SS. Annunziata (sec. XVII-XIX); l’antico Refettorio sede di frequenti mostre temporanee.
Al primo piano raccolte d’arte dalla fine del XV secolo all’arte contemporanea; importanti donazioni private, quali la donazione Pensa di Marsaglia (Trittico fiammingo con le Storie di Giobbe, pale di L. Brea, D. Ferrari, etc.); opere della rinomata scuola pittorica saviglianese, i cui artisti operarono in tutto il Piemonte tra Cinque e Seicento (Giovanni Antonio Molineri, Sebastiano Carello, Jean Claret); i souvenirs di epoca romantica delle violiniste saviglianesi sorelle Milanollo; la raccolta di dipinti tra Otto e Novecento del collezionista Attilio Bonino.

Il Museo illustra attraverso fondi iconografici e documentali momenti importanti della storia cittadina e delle nobili famiglie locali (Derossi di Santa Rosa, Cravetta, Taffini etc.).
Di recente riallestimento (2005-2009), si avvale di curiosi strumenti comunicativi, quali i “Ritratti Parlanti”, che affianca alle tradizionali visite guidate.

Di rilevanza nazionale è la Gipsoteca dedicata a Davide Calandra con oltre 100 calchi, bozzetti, modelli in gesso e terracotta dello scultore torinese (1856-1915). Essa occupa interamente il grande catino dell’ex chiesa (500 mq di superficie espositiva). Di grande effetto alcune opere gigantesche, quali la Quadriga del Monumento a Zanardelli a Brescia, l’Italia Piangente del Monumento a Re Umberto a Roma, il calco del Fregio per l’Aula del Parlamento Italiano a Montecitorio.
Completamente riallestita e riordinata nel 2002, la Gipsoteca di Savigliano costituisce punto di forza della Rete Regionale delle cinque Gipsoteche piemontesi aperte al pubblico.

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