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Savigliano ricorda Schiaparelli a 190 anni dalla nascita

 
Savigliano ricorda Schiaparelli a 190 anni dalla nascita

Prendono il via gli appuntamenti con cui il Comune di Savigliano intende ricordare i 190 anni dalla nascita di Giovanni Virginio Schiaparelli, celebre astronomo e ingegnere saviglianese, noto soprattutto per i suoi studi dettagliati su Marte. Un cartellone organizzato dall'Assessorato alla Cultura con la collaborazione dell'’Osservatorio della Costa Azzurra.

 

Si comincia sabato 25 gennaio – alle 21, alla Crosà Neira – con la conferenza “Siamo soli nell'universo: alla ricerca della vita altrove”, che vedrà la presenza di Andrea Chiavassa, astrofisico Saviglianese che lavora presso il CNRS e l’Osservatorio della Costa Azzurra.

Sempre alla Crosà Neira, sabato 8 febbraio ci sarà la serata “Armonie Barocche di tempo e spazio”, mentre sabato 15 marzo è in programma “Schiaparelli e la ricerca di vita nel sistema solare”.

 

Accanto alle conferenze (ad ingresso libero) sono in programma due visite guidate tematiche curate dall'Ufficio turistico. Domenica 9 febbraio, alle 15.30: “Il giovane Schiaparelli”; mentre domenica 16 marzo, alle 15.30: “Da Savigliano a Marte”. Il costo è di 2 euro a persona, gratis invece per chi possiede la “Cultura card”; la partenza sarà da piazza Santarosa. 

Venerdì 14 marzo, alle 21, si terrà presso la Torre civica “Giovanni e Celestino Schiaparelli”, mini conferenza ad ingresso libero.

 

«Siamo onorati di ricordare a dovere questo nostro illustre concittadino – afferma il sindaco di Savigliano Antonello Portera –. I suoi studi contribuirono enormemente alla conoscenza del sistema solare e al dibattito sull'esistenza di acqua su Marte. Schiaparelli studiò anche Mercurio e Venere e si occupò di storia e mitologia astronomica, pubblicando importanti opere che ne hanno fatto uno dei più influenti astronomi italiani del XIX secolo».

 

 

 

Biografia di Giovanni Virginio Schiaparelli

A cura dell'Ufficio turistico

 

Alla nascita, il 14 marzo 1835, Giovanni Virginio Schiaparelli non pareva essere destinato a risplendere in alcun modo. Figlio di una coppia benestante che fondava la propria fortuna sull'attività storica di famiglia, quella di fornaciai, visse fino intorno ai 20 anni a Savigliano. Come racconta egli stesso in una autobiografia pubblicata qualche anno prima della morte, furono una serie di fortunati casi a guidarlo, come stella cometa, verso quello che fu il campo i ricerca nel quale si distinse: l'astronomia. Giovanni ricordava benissimo il momento in cui il padre, quando aveva 4 anni, gli fece osservare il cielo. Fu un colpo di fulmine. Appena poté andare a scuola, i libri dedicati alla geografia e alle stelle divennero i suoi svaghi preferiti. Lo zio Luigi, professore, convinse i genitori a fargli proseguire gli studi. Il bambino era molto dotato e, crescendo, dimostrò capacità non indifferenti tanto da essere ammesso all'università di Torino all'età di 15 anni. Si laureò a 19 anni in ingegneria idraulica ed architettura civile. La sua passione, però, era rivolta al cielo. Preciso, analitico, disegnatore eccellente, lavoratore instancabile, continuò per tutta la giovinezza a studiare l'astronomia e la storia da autodidatta aiutato in questo dal teologo don Paolo Dovo, parroco della chiesa di Santa Maria della Pieve e suo amico per tutta la vita. Sicuro delle sue capacità, leggeva, scriveva e disegnava continuamente come ben dimostrano i due quaderni conservati nelle collezioni del Museo Civico di Savigliano. Nel breve periodo in cui fece l'insegnante, poco dopo laurea, fu colto da tanti dubbi sul suo futuro, come confessò più tardi al cugino, ma la sua determinazione lo portò ad un risultato importante: ottenere una borsa di studio all'estero per approfondire finalmente i temi astronomici. Nel 1857 partì per Berlino ed iniziò così la luminosa carriera che lo portò a diventare uno dei 4 astronomi più importanti d'Italia e tra i più noti al mondo.


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