PALAZZO TAFFINI D'ACCEGLIO
La residenza dei marchesi Taffini d'Acceglio,
grande famiglia di militari al servizio di Casa Savoia, è il
più importante tra i palazzi di Savigliano.
Si ritiene l'edificio costruito negli anni intorno al 1620 su lotti
acquisiti dai Taffini a partire dal 1603 e lasciato in eredità
alla morte del colonnello Camillo Taffini (1629) al primogenito
Giusto Aurelio.
L'opera è tradizionalmente attribuita
all'architetto ingegnere militare Ercole Negri di Sanfront (1622).
Al severo prospetto su via S. Andrea si contrappongono i due
elegantissimi fronti interni che si affacciano sul cortile: essi
formano un porticato sovrastato da due ariose gallerie sorrette da
colonne binate d'ordine dorico, in pietra arenaria dal colore
solare. Il tutto è improntato ad una sobria
grandiosità.
Salendo lo scalone d'onore si raggiunge il salone affrescato, nella prima metà del Seicento, ove spiccano sei fatti d'arme (battaglie di Secessione del Monferrato) combattuti dal 1617 al 1636 da Vittorio Amedeo I, marito di Cristina di Francia, morto nel 1637. L'opera, grandioso omaggio al duca, sarebbe attribuibile alla cerchia di Giovanni Antonio Molineri (1577-1631), in particolare al fiammingo Jean Claret e a Giovenale Boetto.
Il salone, da che fu ultimato, ospitò
solenni cerimonie, accogliendo Duchi, Principi e Re. Contigue al
salone si trovano tre pregevoli sale settecentesche di gusto
rococò squisitamente decorate (circa 1760-1771) le cui volte
ribassate a stucchi celano una serie di affreschi di scuola
molineriana e preziosi soffitti cassettonati rinvenuti nel
1978.
Dal 1726 al 1731 il palazzo fu abitato dalla principessa Isabella
di Savoia Carignano.
Dal 1898 fino a metà degli anni Settanta del secolo scorso vi
ebbe sede l'Istituto delle Rosine.
L'edificio è ora di proprietà della Banca Cassa di Risparmio di Savigliano.