Confraternita della Misericordia - Croce Nera
La chiesa della Confraternita della Misericordia
o di San Giovanni Decollato, è conosciuta dai Saviglianesi
come Crosà Neira per l'abito indossato dai confratelli, dediti
prevalentemente all'assistenza dei malati e dei condannati a morte.
Fu eretta su progetto degli architetti luganesi Agostino Rusca e
Filippo Piazzola, sotto la direzione del cuneese Giuseppe Fontana.
I lavori ebbero inizio nel 1614. La chiesa era costituita da
un'unica navata con due altari laterali e da un possente campanile
la cui costruzione, iniziata nel 1664 su disegno del capitano
ingegnere Giacomo Antonio Biga, si completò solo tra il 1711 e
il 1715.
Agli interni riccamente decorati si contrappose una facciata
sobria, a due piani, secondo la tipica impostazione architettonica
secentesca degli edifici religiosi adibiti a confraternite
ospedaliere. Nei primi decenni del secolo scorso le spese di
manutenzione dell'edificio cominciarono a farsi sentire. Seguì
un periodo difficile dal punto di vista economico, cui si
cercò di far fronte con alienazioni di quadri e di opere
d'arte. Per contenere questa dispersione, intorno al 1950
paramenti, oggetti sacri e opere d'arte furono consegnati al
monastero di San Pietro, dove si conservano tuttora. Negli anni
Sessanta la chiesa, ormai sconsacrata, fu adibita a magazzino e
laboratorio artigianale.
Nel 1984 un'ordinanza comunale dispose l'abbattimento
dell'edificio, che fortunatamente non fu portato a termine grazie
all'intervento dell'Associazione Natura Nostra e della
Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici.
Dopo anni di abbandono e degrado, tra il 2005 e il 2010 l'edificio,
ormai privo di copertura e sventrato in corrispondenza del fianco
sud della navata, è stato interessato da un intervento di
restauro e recupero, voluto dal Comune di Savigliano, su progetto
dell'architetto Gianfranco Gritella. Nel progetto di recupero
l'architettura moderna si è innestata sulle rovine secentesche
con un velario protettivo in acciaio e lega di zinco-titanio che
riorganizza gli spazi senza stravolgere le tracce del passato.
Una crepa, appositamente tracciata sulla facciata, ricorda la
travagliata storia dell'edificio, ora prestigiosa sala polivalente
cittadina.
Nello spazio interno è collocato l'originale del settecentesco
fastigio di ferro collocato sulla cuspide del campanile, opera del
mastro saviglianese Giorgio Golfi, raffigurante la testa di
Giovanni Battista al centro di un nimbo raggiato.
I ruderi prima del restauro - Un singolare epilogo: la melanconia tragica e il fascino estetico della rovina
Il progetto di restauro tav. 1 - La coscienza storica e il congegno meccanico della nuova immagine architettonica
Il progetto di restauro tav. 2 - La coscienza storica e il congegno meccanico della nuova immagine architettonica
Il restauro artistico - Etica, prassi e regole tecniche per il recupero dell'immagine dispersa
La storia - Un simbolo della cultura architettonica e della fede religiosa in Savigliano
Hanno partecipato al restauro - Intervento di restauro, recupero e riqualificazione funzionale