Ex Convento di Sant'Agostino
L'attuale edificio fu costruito intorno alla metà del secolo XVII sulle ceneri di un precedente convento distrutto dall'esercito francese al fine di ricavarne materiale per le fortificazioni della Città. Furono ricostruiti il dormitorio, la chiesa cui si aggiunse il campanile, portato a termine solo nel Settecento. In seguito alla soppressione degli ordini religiosi, attuata dal governo francese nel 1802, i Padri Agostiniani, già gravati pesantemente dai debiti, dovettero abbandonare per sempre il convento. Gli arredi, i mobili, le reliquie andarono dispersi e la chiesa fu adibita a magazzino.
Nel 1823 il convento fu acquistato, per farne la
propria sede, dal Regio Ospizio di Carità, istituzione eretta
nel 1777, il cui mandato principale era offrire un'educazione e un
mestiere ai bambini orfani.
L'edificio, divenuto nel 1835 lazzaretto per i malati di colera, fu
acquistato in seguito dall'Amministrazione Comunale che ne
atterrò il campanile e affittò la chiesa come fienile
militare. Negli anni successivi lo stabile, cui si aggiunse nel
1861 la manica che fiancheggia la strada, ora sede della Biblioteca
Civica, ebbe molteplici destinazioni d'uso, fino a diventare nel
1928 succursale del Convitto di Scarnafigi, del Convitto Civico
Arimondi e infine, nel 1934, del Convitto Arcivescovile denominato
"Dario Pini". Con l'entrata in guerra dell'Italia,
l'Amministrazione Militare richiese i locali del convitto per
adibirli a reparto dell'Ospedale Militare e solo nel 1941 il Comune
tornò in possesso dell'edificio, convenzionandosi con i Padri
Rosminiani per la gestione del Convitto Civico, che sarà
mantenuta fino al 1943.
A partire dagli anni '70 del secolo scorso è stato trasferito presso l'ex complesso conventuale di S. Agostino il Civico Istituto Musicale G. B. Fergusio, negli anni '80 la Biblioteca Civica e nel 2001 l'Archivio Storico Comunale. Nel 2011, in concomitanza con le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, è stato realizzato il recupero architettonico della chiesa, destinata a conservare importanti fondi librari e archivistici, fra i quali la Biblioteca e l'Archivio della famiglia Santa Rosa e la biblioteca della famiglia Tapparelli d'Azeglio. Il recupero della facciata, ha riportato alla luce l'iscrizione ottocentesca, voluta dai rettori dell'Ospizio di Carità, con dedica al Beato Amedeo di Savoia, "protettore dei poveri".
Oggi l'ex convento di S. Agostino si configura
come un importante polo culturale e di aggregazione sociale, capace
di proporre alla cittadinanza numerose e diversificate
attività.
Dal 2012 il complesso ospita anche il Centro della Memoria, punto
di riferimento per chi è curioso del passato cittadino in
quanto luogo di raccolta, conservazione e valorizzazione di
testimonianze orali, fotografie, filmati, ecc. relativi alla
Savigliano del secolo scorso.