Descrizione
Sabato 12 Settembre si inaugura a Savigliano una mostra sulla Grecia di Santorre di Santa Rosa
Il programma delle celebrazioni del Bicentenario della morte di Santorre di Santa Rosa si arricchisce di un evento espositivo di rilievo nazionale. Dal 12 settembre al 16 novembre 2025, le sale di Palazzo Muratori Cravetta a Savigliano ospiteranno la mostra “La Grecia di Santorre di Santa Rosa. Dal mito classico alla lotta per la libertà”, promossa dal Comune di Savigliano in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e l’Accademia di Belle Arti di Carrara, a cura di Elena Lissoni e Chiara Nenci, con la collaborazione di Diego Repetto.
L’esposizione rappresenta il cuore culturale delle celebrazioni 200 Santa Rosa, il ricco palinsesto di appuntamenti che da aprile a novembre accompagna cittadini e visitatori in un viaggio tra storia, memoria e attualità. Conferenze con protagonisti del dibattito culturale come Ezio Mauro, concerti in costumi d’epoca, passeggiate nei luoghi del patriota, eventi gastronomici e spettacoli teatrali stanno restituendo a Savigliano il ruolo di città custode di un’eredità risorgimentale che parla ancora al presente.
Attraverso un’attenta selezione di dipinti, disegni, incisioni, libri antichi e opere d’arte provenienti da istituzioni e collezioni prestigiose – tra cui l’Ateneo di Brescia, Accademia di Scienze, Lettere ed Arti, l’Archivio Daniele Fissore, la Banca Cassa di Risparmio di Savigliano S.p.a., Fondazione Brescia Musei e il maestro Elio Garis – la mostra delinea la figura di Santorre ripercorrendone la fase conclusiva della vicenda umana e politica: dall’esilio londinese dopo il fallimento della rivoluzione in Italia, alla partecipazione alla lotta per l’indipendenza della Grecia, fino alla morte in battaglia sull’isola di Sfacteria, l’8 maggio 1825.
Il percorso si articola in quattro sezioni tematiche, che accompagnano il visitatore in un viaggio tra mito, storia e memoria:
La Grecia classica come modello
Dalla metà del Settecento, negli anni della riscoperta dell’arte classica e dello sviluppo della ricerca archeologica, la Grecia divenne una meta privilegiata per studiosi e artisti. Nella formazione e nella diffusione della sua immagine ideale svolsero un ruolo decisivo le Accademie di Belle Arti, il cui insegnamento si fondava sullo studio dell’antico, veicolato attraverso i testi classici e la suppellettile didattica che comprendeva - tra gli altri materiali - calchi in gesso di sculture greche e romane. Formatosi da autodidatta, Santorre di Santa Rosa frequentò una strettissima cerchia di intellettuali, tra i quali l’abate Tommaso Valperga di Caluso (1737-1815), suo insegnante di greco e già maestro di Vittorio Alfieri (1749-1803). Le sue prime letture, tra cui Senofonte e Plutarco, così come la vicinanza dei più grandi letterati europei, in primis Ugo Foscolo (1778-1827), dovettero influire sulla sua visione della Grecia, patria di Socrate e culla degli ideali democratici.
Verso la Grecia
Intrapreso nel novembre del 1824 il viaggio di Santorre di Santa Rosa da Londra alla Grecia si conclude con l’arrivo a Nauplia, antica città nel golfo dell’Argolide. Nei mesi seguenti Santa Rosa visita Epidauro, l’isola di Egina e il tempio di Giove Panellenico, Atene e l’Attica, fino ad arrivare a Maratona e Capo Sunio. Quell’itinerario diventerà uno dei più frequentati anche dagli artisti. Tra i primi il bresciano Giovanni Renica (1808-1884) che, nel 1839 nel viaggio verso il Vicino Oriente fissa le linee del paesaggio e i costumi locali in una sorta di diario pittorico, di reportage sentimentale di impressioni e suggestioni dal vero. Dall’interpretazione romantica del paesaggio emerge in tutta la sua forza la verità dei luoghi, catturati nel variare atmosferico e delle ore, insieme al fascino esotico di un popolo che appariva forte e fiero.
Combattere per la libertà
Nel 1821 la sollevazione dei Greci contro il dominio turco dà il via a un decennio di aspri combattimenti. Numerosi volontari europei raggiungono la Grecia desiderosi di lottare per la sua liberazione. Tra i grandi personaggi dell’epoca, anche Lord Byron salpa da Genova per trovare infine la morte a Missolungi nel 1824. Soprattutto dalla fine degli anni venti dell’Ottocento, gli artisti italiani si lasciano sempre più ispirare da quelle vicende. È il caposcuola del Romanticismo, Francesco Hayez (1791-1882) a inaugurare la stagione della pittura filoellenica in Italia con I profughi di Parga (Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo), opera monumentale - della quale si espone qui un disegno di studio - destinata a imporsi come esempio per un’intera generazione di artisti, tra i quali Michele Bisi (1788-1874) e Teodoro Lipparini (1800-1856).
L’eroe e la sua immagine
Giunto in Grecia nel dicembre del 1824, Santa Rosa si arruola come militare semplice sotto il nome di Derossi. In una lettera alla moglie Carolina, scritta da Nauplia il 2 aprile del 1825, esalta le virtù militari del popolo greco, ne sottolinea l’audacia generosa come pure le difficoltà che si frapponevano alla soluzione del conflitto. Nei giorni seguenti partecipa alla difesa dell’isola di Sfacteria, postazione strategica per il controllo della baia di Navarino, rifiutando di ritirarsi sotto la pressione turco-egiziana. L’8 maggio 1825 cade in combattimento. Non se ne ritroverà mai il corpo. In Grecia, sullo scoglio presso cui Santa Rosa trova la morte, è eretto un obelisco a suo ricordo, mentre a Savigliano nel 1869 è inaugurato il monumento che lo celebra come eroe, dove vengono apposte le parole dedicategli da Niccolò Tommaseo (1802-1874).
Da una sala all’altra il visitatore è accompagnato dalle installazioni olfattive curate da Claudia Sepertino. Il percorso espositivo si chiude con un’ambientazione sonora, risultato della collaborazione tra il musicista Flavio Ferri e il regista Davide Forleo.
A partire dalle Lettere dall’esilio (1821-1825) e dagli studi più aggiornati, la mostra restituisce l’intatta forza degli ideali di libertà e democrazia che animarono Santorre e che ancora oggi parlano con sorprendente attualità. “Il mio cuore mi dice: servi la Grecia… Se la Grecia cade, non cadono con essa tutte le speranze di libertà?”, scriveva nel 1825 alla moglie Carolina.
Con questa mostra, 200 Santa Rosa non celebra soltanto un anniversario, ma rinnova il dialogo tra passato e presente, trasformando Savigliano in un centro di riflessione, cultura e partecipazione civile.
La Grecia di Santorre di Santa Rosa. Dal mito classico alla lotta per la libertà
Savigliano, Palazzo Muratori Cravetta
12 settembre – 16 novembre 2025
Promosso da Comune di Savigliano
A cura di Elena Lissoni e Chiara Nenci
Allestimento: Diego Repetto – Progetto grafico: Gian Luca Bottini
Info e programma completo su www.comune.savigliano.cn.it e sui canali social @200santarosa