PIAZZA VECCHIA
Considerata una delle piazze più belle del Piemonte, sorta su antiche preesistenze, si presenta con una forma irregolare ed allungata a seguito delle numerose trasformazioni e accorpamenti degli edifici. L'origine risale all'inizio del XIII secolo, quando Savigliano diventò libero comune e le famiglie nobili che vi si trasferirono si insediarono nell'area foranea, edificando case forti con una fronte sulla piazza. Anticamente i portici non esistevano, gli edifici si sviluppavano su due piani e il suolo era occupato da botteghe.
A partire dal 1470, tramite un'ordinanza
comunale, si diede il via ad un progressivo riordino della piazza,
divenuta ormai cuore amministrativo ed economico della città.
Si edificarono nuovi edifici addossati alle fronti esistenti, con
un conseguente restringimento della grande area: parte delle
vecchie facciate sono tuttora visibili sui muri interni delle
case.
Nel corso del XV secolo il Comune realizzò interventi di
risanamento, regolamentazione del mercato e avanzamento delle case,
con apertura dei portici e realizzazione di nuovi prospetti.
Altre trasformazioni si avranno nel XVII secolo
specialmente con la costruzione di logge e nei secoli XIX e XX
quando si tenderà ad uniformare i fronti edilizi.
Nel 1585, in occasione della visita di Carlo Emanuele I, si
innalzò l'arco monumentale tuttora esistente.
Nell'angolo sud-ovest della piazza sorge l'antico Palazzo Comunale
costruito nel XIII secolo a ridosso della cinta muraria. L'edificio
comprendeva in origine un atrio con una sala al piano terreno, una
grande sala consiliare al primo piano e una torre. Nel 1484 le aule
furono voltate in muratura, nel 1489 si chiuse l'aula inferiore con
la muratura di tamponamento verso l'esterno e si aggiunse il
balcone verso la piazza, rifatto poi nel 1873. Nel 1929 il palazzo
fu destinato a sede dalla Pretura e delle carceri mandamentali, che
vi rimasero fino al 1976.
Negli ultimi anni, a seguito di alcuni importanti interventi di
restauro che ne hanno consentito il recupero architettonico,
l'edificio è stato adibito a centro informazioni turistiche e
sala polivalente ed è in parte occupato da appartamenti
d'abitazione.
Di grande interesse sono, fra le case che si affacciano sulla
piazza, al numero civico 52 la Casa Pasero, risalente alla seconda
metà del secolo XV, con caratteristiche colonne marmoree e
ricco soffitto ligneo e la casa al numero civico 63, improntata a
modelli architettonici astigiani, con eleganti finestre dalle
cornici in chiara pietra arenaria e rosso cotto.
Lateralmente alla piazza, vicino all'antico palazzo municipale, sul
luogo dove sorgeva anticamente una cappella ottagonale, si trova il
monumento alla memoria del conte Santorre di Santa Rosa, patriota,
eroe dei moti risorgimentali del 1821. Il monumento, fatto erigere
per volontà dell'Amministrazione Comunale che ne affidò
la realizzazione allo scultore Giuseppe Luchetti Rossi, attivo a
Roma, fu terminato nel marzo 1869 e inaugurato il 22 agosto
1869.
Dieci anni più tardi la piazza fu intitolata a Santorre di
Santa Rosa.
A partire dagli anni Novanta del secolo scorso l'area è stata
oggetto di importanti interventi di recupero architettonico degli
edifici e resa pedonale.